Cultura

E’ nato l’Archeclub “Sante Zirioni”

Valentino G. Colapinto
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di Valentino G. Colapinto

Martedì 8 febbraio, presso i locali della Biblioteca Comunale di Acquaviva delle Fonti, si è tenuta l’assemblea costitutiva della locale sede dell’Archeoclub.
L’iniziativa è partita su impulso del noto archeologo medievista Austacio Busto, che in breve tempo ha raccolto quasi cinquanta adesioni tra acquavivesi e forestieri.
Di fronte ai numerosi soci presenti, l’archeologo Busto ha spiegato le motivazioni che l’hanno indotto a cominciare quest’avventura: «Negli ultimi tempi, purtroppo, ci sono stati diversi scempi nel territorio acquavivese, contro i quali poco può la denuncia del singolo, che si ritrova come Don Chisciotte a lottare contro i mulini a vento, ma molto di più può fare un’associazione riconosciuta e operante a livello nazionale da decenni. Ma l’Archeoclub non nasce solo per denunciare, bensì innanzitutto per conoscere e far conoscere il nostro ricco patrimonio culturale e ambientale.»
Si è passati quindi alla lettura degli articoli 4 e 5 dello Statuto nazionale dell’Archeoclub d’Italia, riguardanti le Finalità e le Attività dell’associazione.
L’Archeoclub si configura come un’Associazione di Promozione Sociale (A.P.S.) ex L.383/2000, fondata sin dal lontano 1973 e diffusa ormai capillarmente sul territorio con ben 250 sedi e circa 15.000 iscritti (le sedi più vicine geograficamente si trovano a Casamassima e Santeramo).
L’Archeoclub è storicamente impegnato nella conoscenza, tutela, valorizzazione e fruizione dei beni archeologici, architettonici, storici e ambientali.
Può inoltre organizzare corsi di formazione professionale e aggiornamento; promuovere iniziative turistiche e gestire attività ricettive e ricreative legate al turismo; organizzare mostre, convegni e attività culturali; progettare e realizzare eventi e manifestazioni culturali; organizzare viaggi, itinerari naturalistici, culturali ed enogastronomici; organizzare visite guidate a monumenti, musei, mostre, zone archeologiche e altri luoghi d’interesse culturale; gestire e promuovere campi archeologici e laboratori di restauro; partecipare ad avvisi pubblici, bandi e gare d’appalto pubbliche o private; promuovere o eseguire interventi di restauro dei beni culturali; organizzare ricerche archeologiche, speleologiche e mineralogiche; sviluppare e valorizzare l’artigianato; gestire aree archeologiche, parchi, musei, biblioteche, beni monumentali, ecc.
Davvero infinite, quindi, le possibilità che si aprono per la neonata associazione acquavivese, la quale potrà ricorrere sia a prestazioni personali volontarie e gratuite da parte dei soci aderenti sia assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestatori di lavoro autonomo o professionale.
Un’iniziativa importante questa, anche perché ad Acquaviva ormai da anni è assente un’associazione ambientalista, che si preoccupi di salvaguardare la natura e il territorio locali, e a questo proposito è stato ricordato come l’art. 8 dello Statuto vieti l’iscrizione all’Archeoclub a tutti coloro i quali abbiano violato norme penali o amministrative poste a tutela dei beni culturali o ambientali.
Si è quindi passati alla scelta del nome da dare all’Archeoclub acquavivese. Scartato lo storico Antonio Lucarelli, perché già inflazionato e meno pertinente, si è scelto di intitolarlo all’unanimità all’indimenticato storico locale Sante Zirioni, infaticabile appassionato e difensore del patrimonio culturale locale nonché autore di “Acquaviva Sacra e Antica”, una fondamentale opera in cinque volumi, tuttora imprescindibile per chiunque voglia conoscere meglio le bellezze culturali del nostro paese.
L’archeologo Busto ha quindi già avanzato alcune possibili future iniziative tra cui “Chiese Aperte”, ossia visite guidate alle tante e splendide chiesette del nostro centro storico (spesso chiuse o inaccessibili ai più), e il Censimento del nostro patrimonio rurale extraurbano (chiesette, masserie, cappelle, piscine, specchie, ecc.).
Per la verità già da anni Austacio Busto conduce una meritevole e tenace opera in tal senso, ma è evidente che un singolo non può realizzare un censimento completo e accurato di un territorio così vasto. C’è invece bisogno, per esempio, di una ricognizione a tappeto lungo le lame, perché lì fin dalla preistoria si sono addensati gli insediamenti umani e lì, vista la difficoltà a realizzare coltivazioni, si sono meglio preservate fino a oggi le tracce di tali insediamenti. Il censimento consentirà di documentare lo stato attuale di conservazione dei beni culturali, nella speranza di riuscire a contrastare il degrado che molto spesso li colpisce.
Ma queste sono solo alcune idee, perché – in base alle proprie competenze specifiche nel campo della pittura, architettura, restauro, storia dell’arte, archivistica o quant’altro – ogni socio potrà fornire ulteriori spunti e proposte.
Si è infine proceduto alla nomina del Direttivo dell’Archeoclub Sante Zirioni e, al suo interno, all’elezione per acclamazione dell’archeologo Austacio Busto come Presidente e dell’architetto Felice De Marinis come Vice-Presidente.
Alla nuova associazione Acquavivalive fa i migliori auguri di buon lavoro. C’è davvero tanto da fare.

mercoledì 9 Febbraio 2011

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