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Coronavirus, Nursing Up, De Palma: «In Italia si ammalano oggi di covid 500 infermieri al giorno

Alfredo Iannaccone
De Palma "E' il trend reale di una seconda ondata dalla violenza inattesa e incontrollabile"
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Vi raccontiamo il drammatico
bilancio degli ultimi 30 giorni: «20.464 operatori sanitari infetti, di
cui la metà sono infermieri. Proiezioni disastrose da qui al 15 dicembre
. Se non rallentiamo il contagio molti dei nostri infermieri potrebbero
aggiungersi al triste numero dei colleghi che hanno perso la vita prima
ancora di avere la soddisfazione di vedere “quell’indennità di
specificità infermieristica” per la quale hanno lottato, partecipando
alle manifestazioni ed allo sciopero promossi dal Nursing Up».

Il Presidente Nazionale del Sindacato
Infermieri Italiani lancia l’allarme: da nostro report costruito
incrociando dati Istituto Superiore Sanità con quelli Inail emerge una
realtà tristissima: dal 5 novembre scorso, ogni giorno, registriamo un
aumento che oscilla tra i 450 e i 500 infermieri contagiati. Fermiamo
adesso un treno che corre a massima velocità, libero e che rischia di
schiantarsi alla fine dei binari».

«Entro il 15 dicembre prossimo rischiamo
concretamente di arrivare a 15mila infermieri contagiati in più rispetto
ai 10mila che si contano fino a oggi. Numeri drammatici di una seconda
ondata che non doveva essere gestita in questo modo approssimativo e
scellerato da un Governo che solo oggi, di fronte a 48 decessi di
professionisti della sanità, di fronte a oltre 50mila operatori sanitari
che si sono ammalati dal febbraio scorso, ci regala barlumi di speranza
stanziando 335 milioni di euro che altro non saranno che 100 euro in
più nelle nostre busta paga.

Certo, come negare la soddisfazione per
una piccola grande vittoria del Nursing Up, arrivata dopo le
manifestazioni nazionali di Milano e del Circo Massimo e lo sciopero del
2 novembre scorso. Ma serviva davvero tutto questo, serviva davvero
arrivare a 500 infermieri che si ammalano ogni giorno in Italia a
partire dall’ultima tragica settimana, per ottenere una risposta da chi
fin ora ci ha guardato con indifferenza lottare contro la morte nelle
corsie e ci ha voltato le spalle?

Serviva davvero assumere forze nuove con
il contagocce e proporre nel contempo contratti di tre mesi al minimo
della paga per chi lotta contro la morte, ottenendo per tutta risposta
una emorragia di infermieri che sembra inarrestabile? E a cosa serve, se
non ad esacerbare gli animi, prorogare una norma adottata a marzo
scorso, con la quale si riconosce alle aziende sanitarie la facoltà di
bloccare, di fatto, i pensionamenti di infermieri e medici, senza
prevedere nemmeno l’assenso dell’interessato?».

Così Antonio De Palma, Presidente
Nazionale del Nursing Up, ci racconta del nuovo report che il sindacato
ha realizzato incrociando nuovamente i dati dell’Istituto Superiore
della Sanità con la percentuale Inail di fine luglio, pari al 45,7%,
destinata a diventare ben più alta adesso: parliamo di quella
percentuale che sta ad indicare la gli infermieri infetti da Covid
rispetto alla totalità dei soggetti infettati del comparto sanitario.

«La nostra indagine sindacale ha avuto
inizio il 5 novembre scorso. La media è davvero preoccupante: ogni
giorno almeno mille operatori sanitari in più rimangono infettati. La
metà sono chiaramente infermieri. Se il trend dovesse rimanere lo stesso
e se cominciassimo oggi a ricalcolare il numero dei professionisti che
si contagiano, arriveremmo al 15 dicembre con cifre da film del terrore.
Ovvero 15mila infermieri ammalati di covid che andrebbero aggiunti ai
10mila che già si calcolano dal 15 ottobre al 15 novembre. E’ davvero
questo quello che vogliamo?

Come sindacato che esprime le istanze
infermieristiche ci chiediamo come mai non sia ancora intervenuta la
FNOPI per far sentire la propria voce. Come è possibile che il nostro
ente di riferimento professionale, che è anche istituzione sussidiaria
dello Stato taccia su tutto questo? Esaurita del tutto la forza residua
degli infermieri nella sanità pubblica, chi difenderà i cittadini
italiani dalla morte? Pensa davvero questo governo che studenti
neolaureati, operatori pensionati o personale di supporto ce la possano
fare senza di noi?

E c’è anche un altro paradosso di cui
parlare. Sì, perchè se non rallentiamo il contagio molti dei nostri
infermieri potrebbero perdere la vita, e non avranno nemmeno la
soddisfazione di vedere “quell’indennità di specificità infermieristica”
per la quale hanno lottato, partecipando alle manifestazioni ed allo
sciopero promossi dal Nursing Up.

Si tratta di azioni di lotta che, lo
ricordiamo, sono state organizzate dal sindacato Nursing Up con il
sostegno di altre associazioni ma senza il sostegno della FNOPI e
tantomeno quello degli altri sindacati rappresentativi, ai quali Nursing
Up aveva pure fatto un appello e che invece hanno preferito tenere un
profilo basso.

Detto questo, invitiamo i governanti ai
vari livelli ad adoperarsi per tutelare la salute dei cittadini
italiani. Senza infermieri questo Governo si prepari ad assistere al
crollo inesorabile del sistema! Campania e Lombardia, da sole, messe
insieme, fanno registrare in questo momento 2mila infermieri contagiati
nell’ultimo mese. Insomma, qualcuno fermi un treno che corre alla
massima velocità verso un enorme precipizio, qualcuno pensi ai
passeggeri a bordo del convoglio», conclude De Palma.

lunedì 16 Novembre 2020

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