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Covid: il Dipartimento Politiche della Salute e il Miulli chiariscono la propria posizione

La Redazione
L'Ospedale "Miulli" nella prima fase emergenziale ha svolto un ruolo strategico, dal quale non si sarebbe potuto prescindere
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Il
Dipartimento Politiche per la Salute comunica che la Regione Puglia,
così come tutte le altre Regioni, ha dovuto fronteggiare la prima ondata
della pandemia SARS Co-V- 2 ricorrendo al supporto delle strutture
pubbliche e private accreditate, al fine di disporre di un cospicuo
numero di posti letto di Terapia Intensiva e di Area Medica, necessari
alla corretta gestione dei pazienti COVID.

Il
Decreto Legge n. 18/2020, infatti, consentiva alle Regioni di procedere
all’individuazione di strutture anche private accreditate. Pertanto, a
seguito di manifestazione d’interesse, sono state privilegiati gli
ospedali che avrebbero garantito almeno il 20% di posti letto di Terapia
intensiva.

L’Ospedale “Miulli” nella prima fase emergenziale ha svolto un ruolo strategico, dal quale non si sarebbe potuto prescindere.

Nel
frattempo è intervenuto il Decreto Rilancio, che ha previsto il
potenziamento della rete ospedaliera in modo strutturale, finanziando
interamente la realizzazione per la Regione Puglia di n. 276 posti letto
di Terapia Intensiva (lavori, personale e tecnologie) e posti letto di
semi intensiva.

Rispetto
alla prima fase, è stato previsto che le Regioni, per far fronte
all’emergenza epidemiologica COVID-19, potessero riconoscere alle
strutture inserite nei piani adottati, la remunerazione di una
specifica funzione assistenziale per i maggiori costi correlati
all’allestimento dei reparti e alla gestione dell’emergenza COVID 19
secondo le disposizioni dei predetti piani e un incremento tariffario
per le attività rese a pazienti COVID.

Il riconoscimento avviene in sede di rinegoziazione per l’anno 2020 degli accordi già sottoscritti.

Con
decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze, previa Intesa con la Conferenza
Stato/Regioni saranno stabilite le modalità di determinazione della
specifica funzione assistenziale e l’incremento tariffario, in modo da
garantire la compatibilità con il finanziamento per il Servizio
sanitario nazionale per l’anno 2020 e con le risorse previste per
l’attuazione.

Le funzioni e l’incremento tariffario non sono state ancora determinata a livello nazionale.

Pertanto,
nelle more che si determini il valore economico di quanto sopra
descritto, la Regione ha provveduto a riconoscere regolarmente, secondo
la tariffa oggi vigente, il valore economico dell’attività resa
dall’Ente ecclesiastico “Miulli” sia per i ricoveri COVID sia per quelli
NO – Covid.

Il
direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, chiarisce infatti la
posizione della Regione, precisando “che l’Ente Ecclesiastico Miulli ha
svolto un ruolo strategico nella prima fase emergenziale e continuerà a
garantire il dovuto supporto fino a quando la rete ospedaliera pubblica
non riuscirà ad organizzarsi con tutti i posti letto necessari alla
gestione di una eventuale nuova ondata della pandemia.

La
Regione ha regolarmente riconosciuto e rimborsato il valore economico
della produzione del Miulli, sulla base delle tariffe oggi vigenti.
Appare evidente che sarà cura dell’Ente riconoscere la quota aggiuntiva
che ne deriverà dall’approvazione dei nuovi decreti ministeriali di
fissazione del valore economico dell’incremento tariffario e della
funzione. Tali decreti ad oggi non sono stati adottati”.

Don
Mimmo Laddaga, delegato del Miulli, pur confermando la volontà di
garantire il supporto alla rete COVID, fino al potenziamento della rete
pubblica della provincia di Bari, ribadisce “la necessità del
riconoscimento dell’extra- tariffa e della funzione non appena verrà
adottato il Decreto ministeriale, precisando che rispetto a tale
aspetto, non si può riconoscere alcuna responsabilità in capo alla
Regione”.

domenica 6 Settembre 2020

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