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L’Artista Maestro

La Redazione
Ricorre in questi giorni il trigesimo della dipartita del caro maestro Peppino Abrusci, il di cui sorriso, pungente ironia e spessore culturale, così apprezzati da chi ha avuto la gioia di conoscerlo, resteranno ricordo indelebile
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Ricorre in questi giorni il trigesimo della dipartita del caro maestro Peppino Abrusci, il di cui sorriso, pungente ironia e spessore culturale, così apprezzati da chi ha avuto la gioia di conoscerlo, resteranno ricordo indelebile per la comunità acquavivese tutta.

Lo stesso ricordo che il Maestro, spinto dalla passione per il suo lavoro di insegnante (per circa quarant’anni docente presso l’istituto elementare De Amicis) e dall’amore per il proprio paese, ha voluto regalare ai suoi concittadini per mezzo dei numerosi documenti video riguardanti le antiche tradizioni di Acquaviva, realizzati in coppia con il collega ed amico Peppino Tancorra.

Enorme l’apprezzamento che la comunità ha espresso in occasione della messa in onda di alcuni di essi da parte della tv locale TeleMajg (ospiti in Studio gli stessi Autori) come anche per il dono degli stessi alla Biblioteca Comunale affinchè potessero, nel tempo, restare a disposizione di chiunque volesse farne uso e conoscenza.

A suddetta raccolta si affiancano le numerose tele raffiguranti paesaggi e scorci della Città e l’enorme raccolta di proverbi, ditteri, filastrocche in vernacolo, nonchè di racconti e descrizioni su usi, quotidianità e tradizioni della nostra civiltà contadina puntualmente descritte dal Maestro, intervallato il tutto da rappresentazioni e disegni di mano dell’Artista.

Un lavoro imponente, quest’ultimo, che ha impegnato gli ultimi cinque anni della sua vita, e il cui scopo, evidenziato dall’uso stesso di un linguaggio ch’egli amava definire ‘quasi parlato’, era ed è (sarà pubblicato postumo dai suoi adorati figli) raccontare ai più giovani, a quella schiera di ideali alunni che le future generazioni rappresentano, la bellezza e il valore di una Società antica il cui ricordo non potrà perdersi proprio grazie ad Opere di questo calibro.

Un uomo gentile Peppino, modesto e buono, pervaso da una serenità vera e contagiosa come anche da un amore autentico verso il Prossimo da cui è scaturito l’impegno d’aiuto concreto e per lungo tempo in Associazioni di volontariato del nostro paese. UNICEF e ANT, bambini e malati. Ma anche PROLOCO, tradizione e anziani; a questi in particolare non aveva mai smesso di guardare affettuosamente restando costantemente attento a raccoglierne il messaggio e le voci, la cui importanza riconosceva forte per una Società ormai maledettamente troppo concentrata sull’oggi e sull’effimero.

Un Artista completo: pittore, poeta e scrittore.

Non ha mai smesso di amare la Vita Peppino, neppure quando la sofferenza l’ha colto all’improvviso e duramente, continuando ad esprimere la sua grande e sincera umanità attraverso poesie e disegni amorevolmente dedicati a chi gli è stato accanto affettuosamente sino all’ultimo istante e il cui ricordo delle parole di profonda gratitudine rivoltegli, difficilmente potranno dimenticare.

Alla forza e sincerità delle sue parole dunque affidiamo la conclusione di questo breve ricordo, le stesse dall’Artista Maestro disposte a chiusura del suo ultimo, già citato, manoscritto e indirizzate immancabilmente ai suoi adorati, numerosissimi alunni, passati e futuri. Una lettera aperta che è vero commiato rivolto a quanti l’hanno conosciuto ed amato e che riportiamo integralmente a perenne ricordo di un Uomo, la cui mancanza non potrà mai, grazie alla sua Opera, artistica e umana, segnarne l’assenza.

“A questo punto, dopo che sono andato con la memoria indietro negli anni, ho cercato di rivedere tutti voi indistintamente, e anche se mi salta in mente qualche mio errore fatto, vi dico che non fu mai voluto.

Spero e penso di aver lasciato nell’animo di ciascuno di voi un seme di bontà, che volevo trasmettere a tutti. Se qualche volta ho dato a qualcuno una medicina amara ero convinto che era buona e salutare.

E se, senza volerlo, ho sbagliato qualcosa nel mio lavoro, non era nelle mie intenzioni.

Questo fu dovuto a debolezza umana.

In conclusione vorrei aggiungere che ho sempre cercato prima di tutto di essere un padre, un educatore, un maestro.

Ho creduto fermamente nel mio lavoro.

Grazie a tutti voi che mi avete dato la forza e l’entusiasmo di lavorare e di andare sempre più avanti.”

Il maestro

martedì 21 Aprile 2020

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Mariella Gargano
Mariella Gargano
4 anni fa

Fantastico MAESTRO,ritardatario per eccellenza che riusciva a farmi sorridere anche quando ero arrabbiata perché non rispettava L appuntamento,e riusciva a farmi fare tardi perché chiacchiere con lui era sempre un piacere ,uno di quei pazienti che non si dimenticano,un grande amico che lascia un grande vuoto