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Giuseppe Milella premiato al “Porta d’Oriente”

La Redazione
L'autore acquavivese è stato premiato con il quarto premio ex aequo e menzione d'onore in occasione del Premio Letterario "Porta d'Oriente" con la sua poesia" l'Ulivo del Salento".
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Lo scorso 12 Dicembre alla Sala delle Muse “Circolo Unione” presso Teatro Petruzzelli, l’autore acquavivese Giuseppe Milella, è stato premiato con il quarto premio ex aequo e menzione d’onore in occasione del Premio Letterario ”Porta d’Oriente” con la sua poesia “l’Ulivo del Salento”. Il Premio letterario giunto alla IX Edizione quest’anno è stato dedicato alla memoria di Nicola Saponaro figura di spicco del panorama culturale barese, ed ha avuto come tema “Il futuro del pianeta e l’amicizia possibile tra l’uomo e la natura”; la manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Culturale Porta d’Oriente con il patrocinio tra li altri della Regione Puglia, l’Università degli Studi di Bari “ A. Moro”, l’Università degli Studi di San Marino, la Città Metropolitana di Bari, la Camera di Commercio di Bari. Il Presidente della Giuria del Premio è stato il noto critico d’arte e saggista Vittorio Sgarbi.

Il Premio si è articolato in varie Sezioni, la Prima la Sezione “Romanzo” nella quale i finalisti sono stati i noti autori a livello nazionale Roberto Pazzi con il romanzo” Verso Sant’Elena” che è risultato il vincitore del Premio, Letizia Muratori con “Carissimi” e Raffaello Mastrolonardo con “Gente del Sud-Storia di una famiglia”; la seconda Sezione Poesia in Lingua Italiana ed infine la Sezione Poesia in Vernacolo; il nostro autore Giuseppe Milella è stato premiato con la sua opera nella Sezione “ Poesia in Lingua Italiana” come finalista avendo conseguito il quarto premio con menzione d’onore ex aequo.

Qui di seguito riportiamo la poesia” L’ulivo del Salento”.

L’ulivo del Salento

Osservo il lento incedere delle nuvole

sospinte dal vento, in un cielo infinito dipinto d’azzurro,

mi inebrio e respiro quell’aria pura, intrisa di salsedine

il fruscio delle foglie mosse da una dolce brezza estiva

il connubio tra la terra e il mare, l’estasi della natura.

In quell’incanto mi perdo e ritrovo la mia pace,

la mia armonia e la vera essenza del mio essere.

E ti trovo dinanzi, imponente e maestoso

ulivo secolare del Salento

mi volto e ti osservo con rispetto,

le tue radici fuoriescono dalle zolle di terra

si innalzano libere verso l’alto.

Creando il tuo tronco intarsiato dalla corteccia frastagliata

fusti s’intrecciano come l’abbraccio di due corpi nudi

a rappresentar la vita, la passione e il trionfo della natura

sulla cementificazione e sull’inquinamento

nonostante chi, per amore del denaro,

ti ha violato, ferito e tradito.

Tu a dispetto dell’uomo arido e cieco,

sei fecondo di fiori, di frutti e virtù.

Ulivo simbolo di Pace, collante tra Oriente e Occidente

simbolo di vita e speranza per il futuro

intenso e profumato il respiro dei tuoi rami rigogliosi

leggero soffio vitale diffondersi nell’aria

sconfinata bellezza, doni luce e speranza al creato.

Ulivo dal tronco robusto e frastagliato, nutrimento per l’umanità

legame indissolubile tra cielo e terra,

tra concretezza e spiritualità

semplice e incantevole casa del Signore.

(Giuseppe Milella)

venerdì 20 Dicembre 2019

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