Attualità

Amarsi con il cuore, impegnandosi per la pace

Giulia Calfapietro
Giancarlo Visitilli presta la sua abilità di scrittore a questa storia stracolma di sofferenza, ma insieme di speranza, riconoscendo in alcuni suoi risvolti, emozioni e modi di pensare che appartengono anche alla sua vita
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Mercoledì 4 dicembre, nell’auditorium dell’Istituto statale don Lorenzo Milani si è tenuto un intenso ed interessante incontro sui temi della migrazione, la ricerca dell’identità, il coraggio e l’integrazione, organizzato dal Presidio del libro di Acquaviva in collaborazione con lo stesso liceo. Il pretesto è stato quello della presentazione dell’ultima fatica letteraria di Giancarlo VisitilliLA PELLE IN CUI ABITO.

Lo scrittore, già balzato all’attenzione del pubblico per il suo precedente lavoroE LA FELICITA’, PROF?, vanta una lunga esperienza come critico cinematografico, giornalista della Repubblica, organizzatore e curatore di Festival letterari e cinematografici di respiro nazionale, ma è soprattutto un educatore, un docente di lettere in una scuola superiore del territorio.

LA PELLE IN CUI ABITO è il racconto di una storia vera; quella del giovane Kader che, a soli 16 anni, decide di lasciare la Costa d’Avorio e di intraprendere un lunghissimo viaggio che lo porterà ad attraversare il deserto, essere catturato e imprigionato per un periodo nelle carceri libiche, attraversare il mare ed approdare, infine, in Italia. Oggi Kader vive in Puglia, studia in una scuola superiore, assistito da una famiglia ospitante e circondato da nuovi amici, ha fondato una associazione per la difesa dei diritti umani e spera di tornare un giorno nella sua terra portando con sé una visione della vita migliore che divenga esempio per la sua gente.

Giancarlo Visitilli presta la sua abilità di scrittore a questa storia stracolma di sofferenza, ma insieme di speranza, riconoscendo in alcuni suoi risvolti, emozioni e modi di pensare che appartengono anche alla sua vita personale e alla vita di molti fra noi. Leggerezza e forza in una narrativa che cattura e coinvolge, che gli studenti del don Milani hanno utilizzato come stimolo per una riflessione intima eppure condivisa.

A completare il parterre degli ospiti della mattinata don Mimmo Giannuzzi, parroco della Cattedrale di Acquaviva, responsabile della Caritas diocesana, ma soprattutto persona sensibile e profonda, coinvolta nelle problematiche sociali della cittadina, attenta ai disagi e alla difficoltà dei più giovani e dei migranti. Don Mimmo si è reso testimone di un’altra storia, altrettanto dolorosa, ma preziosa perchè rivelatrice della grande attenzione di Acquaviva alle attività di volontariato e alle richieste di aiuto da parte di chi proviene o vive situazioni di bisogno estremo. Il messaggio di accogliere, proteggere, promuovere ed integrare i migranti ha trovato nuova forza nell’augurio di natale che don Mimmo ha rivolto a tutti i presenti, prendendo spunto dalle ultime pagine de LA PELLE IN CUI ABITO: “Resto convinto dell’idea che l’unica possibilità per cambiare le cose è che gli uomini, quanto più diversi fra loro, per cultura, religione, sesso e altro, si incontrino. Si parlino, si scontrino con le parole, per amarsi col cuore, impegnandosi per la pace”.

sabato 7 Dicembre 2019

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