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Green Pass in azienda, Forza Vitale: «Sosterremo costo tamponi per dipendenti senza certificazione»

La Redazione
L'ad Vito Cannillo: «Prendo atto di una misura che ignora l'abc dell'organizzazione quotidiana in azienda oltre che le libertà individuali e i costi d'impresa. Chi li ripagherà?»
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Una voce fuori dal coro, almeno rispetto alla maggioranza delle dichiarazioni che circolano da quando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 21 settembre 2021 n. 127, ovvero la norma che estende l'obbligo del Green Pass ai dipendenti delle imprese private. È quella di Vito Cannillo, amministratore di Forza Vitale Italia Srl, azienda di produzione di integratori di Corato. Commentando il decreto, Cannillo dichiara di «prenderne atto, evidenziando al contempo con forte rammarico le sue oggettive storture innanzitutto per le conseguenze in termini di organizzazione e di aggravio di costi per le imprese. Ma non solo».

«Ancora una volta mi faccio carico pubblicamente di osservazioni che dovrebbero essere scontate ma che vedo in pochi fin qui hanno condiviso» afferma Vito Cannillo. «Davvero si pensa che si possa sospendere un lavoratore e trovarne un altro in 24 ore che così, magicamente è capace di formarsi e di sostituirlo? È una storiella che farebbe ridere a crepapelle anche mia figlia di 6 anni. Chi interviene economicamente se l'allontanamento del o dei lavoratori porta poi alla sospensione della produzione, ipotesi molto probabile nelle piccole-medie aziende? Pensiamo poi alle tasche delle famiglie tra decurtazione della retribuzione e altre spese accessorie. Siamo alla fantascienza, mi spiace dirlo oltre che alla negazione del diritto al lavoro».

«Un anno e mezzo di pandemia – secondo l'imprenditore coratino – non hanno purtroppo apportato valore aggiunto al decisore politico. Per questo – continua Cannillo – sulla scorta di quanto già fatto da altre imprese a livello nazionale, mi farò carico di coprire interamente i costi dei tamponi per i dipendenti sprovvisti di Green Pass. Lo dico a chiare lettere poi, per evitare facili equivoci: senza nessuna discriminazione e con assoluta discrezione e libertà di scelta sul da farsi tra i miei collaboratori. Massima libertà e massima disponibilità per tutti».

«Questa però è solo una faccia della medaglia» conclude l'amministratore di Forza Vitale. «Allo spirito del decreto si legano altri punti controversi che toccano i principi di libertà e di scelte terapeutiche che mi stanno molto a cuore. Spero davvero che tali questioni non producano rischiosi effetti domino che toccherebbero sia il diritto a fare impresa che quello a curarsi. Senza nascondermi cito il caos che ancora persiste sul fronte della cannabis terapeutica che assieme a tante persone in Italia sto cercando di dirimere per portare oltre che trasparenza e legalità per il settore, libertà di scelta e di impresa e occasioni di sviluppo e di occupazione. Resto aperto al confronto ma probabilmente adesso la misura è colma».

lunedì 27 Settembre 2021

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