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Festa Patronale: il messaggio del Sindaco

La Redazione
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Il manto della Madonna di Costantinopoli, quest’anno, è puntellato dagli sguardi interrogativi dei suoi fedeli. Settembre è sempre stato, specie per noi acquavivesi, il mese che apre al futuro. Ma dopo due anni di pandemia le domande che si affollano sono molte di più. Come sarà tornare alla quotidianità dopo la pausa estiva? Cosa ci aspetta: altre varianti, una recrudescenza del virus, un nuovo lockdown, la crisi economica? E se tutto questo sarà superato grazie alle vaccinazioni di massa, che già stanno dando i loro positivi effetti, quando torneremo a parlare l'affettuoso linguaggio del contatto fisico a cui abbiamo dovuto rinunciare? E ci sarà quel rilancio dell'economia per il quale l'Europa sta investendo tutte le sue risorse? Soprattutto: toccherà i nostri territori, affrancandoli una buona volta da ritardi e povertà e da quella assenza di opportunità che ancora costringe i nostri giovani ad andar via?
 
Altre nubi si profilano all'orizzonte, come la mai sopita ferocia dei fondamentalisti che minacciano di smantellare quello che secoli di civiltà occidentale e orientale, araba ed europea, hanno edificato. "Costantinopoli" ci riporta lì, a quel conflitto sempre latente e che un giorno vorremmo definitivamente superato nell''ideale di un Mediterraneo di Pace. "Costantinopoli" ci conduce anche ai viaggi disperati dei profughi dalla Turchia, dalla Libia, da un mondo disumano più vicino a noi di quello che pensiamo.
Ma a Costantinopoli, poco prima che diventasse Istanbul, suonò anche la banda di Acquaviva delle Fonti. Era il 1914. Chissà quanto saranno stati fieri, i nostri nonni musicisti, di arrivare da un paese che aveva quel culto che richiama il punto in cui due continenti, due mondi, nello stesso tempo si separano e toccandosi si uniscono.
 
La gioiosità dei piatti e dei fiati che risuonavano nella città turca alla vigilia della fine di un impero, è la stessa che ritroveremo all'uscita della statua sul sagrato della Cattedrale martedì 7 settembre. È la musica della nostra bella tradizione paesana che resiste all'usura e agli scossoni del tempo.
 
Quest'anno la sentiremo già il 21 agosto, il giorno della Fiera, che dopo tanti anni, d'intesa con il Comitato Feste Patronali, abbiamo voluto riportare nel centro cittadino e rilanciare. Un primo piccolo segnale di ottimismo per una comunità che, dopo tante angosce, e ancora con mille prudenze, vuole finalmente ripartire.
 
Uno sforzo che sentiamo di dover compiere tutti, inseme: la Chiesa con il Vescovo monsignor Giovanni Ricchiuti e il Parroco della Cattedrale, don Mimmo Giannuzzi, il Comitato con il vicepresidente Giacomo Zaltini. Ma anche tutti i cittadini – volontari, vigili urbani, forze dell'ordine, commercianti – che hanno collaborato alla buona riuscita, sia pure nella sobrietà, di questa festa, così come hanno sostenuto all'unisono gli sforzi dei sanitari nelle corsie e nell'hub vaccinale: è questa la bella comunità nostra che si esprime nei giorni della festa, ed è questa la più grande ricchezza che possediamo.
Buona Festa della Madonna a tutti.
 
Dott. Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti

lunedì 16 Agosto 2021

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Valeria Vinci
Valeria Vinci
2 anni fa

La prudenza non è mai troppa. Il senso civico è, invece, poco!!!!

Antonio
Antonio
2 anni fa

Ma la processione? C'è la siamo dimenticata?

Franco
Franco
2 anni fa

Ancora promesse farlocche di un ritorno alla normalità mentre tutti sanno che il ministro Speranza ha già comprato i vaccini per la terza dose. E magari una quarta e una quinta. È da ingenui credere in una prossima fine delle restrizioni.