Attualità

Acquaviva: quarta indagine esplorativa sull’uso dei dispositivi di protezione individuale

Nunzio Mastrorocco
La selezione dei casi esaminati ha tenuto conto del metodo di campionamento causale semplice rispetto ai principali centri di aggregazione pubblica della Città
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Nell’ambito dell’emergenza COVID-19, il presente documento sintetizza gli esiti di una quarta indagine esplorativa condotta sull’uso dei Dispositivi Individuali di Protezione (DPI) in Acquaviva delle Fonti.

Lo studio sebbene costruito secondo parametri e metodologie statisticamente corrette non può essere considerato rappresentativo della popolazione “universale” di Acquaviva ma fornisce elementi utili a delineare il fenomeno nel territorio osservato.

La selezione dei casi esaminati ha tenuto conto del metodo di campionamento causale semplice rispetto ai principali centri di aggregazione pubblica della Città.

L’analisi è realizzata nell’ambito del quadro normativo di cui alle seguenti disposizioni: Ordinanza del Ministero della Salute del 12 marzo 2021, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2021, Decreto-Legge del 23 febbraio 2021, Decreto-Legge del 12 febbraio 2021, Ordinanza del Ministero della Salute del 9 febbraio 2021, Ordinanza del Ministero della Salute del 16 gennaio 2021, Ordinanze del Presidente della Regione n. 88 e 92 del 26 marzo 2021, Decreto Legge 16.05.2020, n. 33, al DPCM 17.05.2020, al DPCM 13.10.2020, all’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale della Puglia n.237/2020, all’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale della Puglia n. 374/2020,

ovvero,

all’obbligo di usare dispositivi di protezioni delle vie respiratorie (mascherine) in tutti i luoghi all’aperto in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro, durante l’intera giornata, e comunque negli spazi all’aperto di pertinenza di luoghi e locali aperti al pubblico, nonché in tutte le aree pertinenziali delle scuole di ogni ordine e grado o antistanti ad esse (come ad esempio piazzali e marciapiedi davanti agli ingressi e alle uscite degli istituti scolastici), nonché in tutti i luoghi di attesa, salita e discesa del trasporto pubblico, fermo restando il divieto di assembramento e l’obbligo di rispettare il distanziamento fisico.                       

 

 

E’ stato registrato come “non corretto” l’utilizzo dei DPI nei seguenti casi:

 

  • assenza di mascherina;
  • mascherina sotto il mento;
  • mascherina slacciata;
  • mascherina sotto il naso;
  • mascherina appesa al collo.

 

Evidenze in sintesi

I casi osservati sono stati 552 (268 uomini, 284 donne) e rilevati nel periodo dal 29 marzo al 2 aprile 2021.

L’uso corretto della mascherina si registra nel 46,4% dei casi osservati; in oltre 1 caso su 2 non se ne fa il giusto utilizzo.

In controtendenza rispetto alle precedenti osservazioni il gap di genere premia gli uomini. In questa quarta indagine, infatti, le donne sono (seppur leggermente) più “irregolari” rispetto agli uomini; il 53,2% del gentil sesso si dimostra non conforme all’uso del DPI. Per la compagine maschile la percentuale scende al 52,6% del proprio aggregato.

In tutte le classi di età si riscontra un comportamento “irregolare”:

  • per i bambini/adolescenti il 51,2% dei casi osservati mostra un uso non corretto della mascherina;
  • più di 1 giovane su 2 usa in maniera non corretta il DPI;
  • il 50,8% dei giovani/adulti non rispetta la normativa in materia di DPI;
  • peggiore è il dato degli adulti: il 55,6% è irrispettoso delle regole;
  • scende anche il livello di correttezza degli anziani; il 46,4% si dimostra ossequioso delle disposizioni normative.

Confrontando i dati di questa rilevazione con quelli delle precedenti tre indagine (maggio, giugno e ottobre 2020) si evince in maniera molto evidente un brusco aumento dell’irregolarità rispetto al giusto utilizzo dei DPI.

Molto sinteticamente: durante la settimana 18-23 maggio 2020 in 2 casi su 3 l’uso della mascherina era corretto, nella settimana del 3-9 giugno 2020 le ‘parti’ si invertirono e si registrava che i 2/3 del campione faceva un uso non ortodosso ed a norma del DPI, nella rilevazione del 13-18 ottobre 2020 oltre il 78% degli ‘osservati’ si mostrava in linea con le disposizioni normative. Oggi purtroppo l’incidenza degli ‘irregolari’ è più che raddoppiata rispetto all’ultima indagine

sabato 3 Aprile 2021

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