Flora e fauna
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.
Un tempo la copertura boschiva del nostro territorio era molto estesa e svolgeva un ruolo di fondamentale importanza nell’economia delle masserie, in particolare quelle in cui era prevalente l’attività dell’allevamento. Purtroppo gli incendi appiccati nei secoli scorsi per far uscire allo scoperto i briganti, le azioni di bonifica e di conversione produttiva dell’ultimo secolo e l’attività edilizia hanno notevolmente ridimensionato la copertura boschiva. I boschi attualmente esistenti sono concentrati nella parte meridionale dell’agro acquavivese (Macchione S. Vito, Bosco della Difesa, Colabosco) e alcuni di essi coprono la superficie delle lame (Lama Cupa e Lama Viola); un solo bosco resta nell’area nord-occidentale dell’agro: il bosco Perillo.
Tra gli alberi il più diffuso è la quercia, rappresentata nelle sue varie specie: roverella, fragno e leccio. Sono anche presenti il pino domestico e il pino d’Aleppo, il perastro, il nocciolo e il prugnolo. Il sottobosco è costituito da numerosi arbusti e piante erbacee. Fra le piante aromatiche sono presenti l’alloro, il finocchio, la lavanda, la menta, il rosmarino, la salvia e il timo. Fra le piante officinali ricordiamo l’asparago, il biancospino, la borragine, il cipollaccio, l’erba ruggine, il lentisco, la gramigna, l’ortica, il pungitopo, la rosa canina il tarassaco, la valeriana, il verbasco. Completano la serie delle piante erbacee asfodeli, astragali, bocche di lupo, papaveri ranuncoli e orchidee.
Il territorio acquavivese risulta particolarmente ricco di specie faunistiche. Tra i rettili e gli anfibi le specie più diffuse sono il ramarro, il geco kotschy e la vipera. Fra i mammiferi, invece, sono presenti volpi, faine, lepri e ricci. La presenza, soprattutto in primavera, di insetti, che si nutrono delle piante presenti, attira un numero considerevole di specie di uccelli. Fra i rapaci menzioniamo la poiana, il gheppio, ma soprattutto il falco naumanni, meglio noto come falco grillaio. Questo piccolo rapace, un tempo molto più comune, ha subito negli ultimi decenni una drastica riduzione dei suoi esemplari, soprattutto in seguito alla trasformazione e all’alterazione del suo habitat ad opera dell’uomo. Fortunatamente negli ultimi anni si sta registrando un significativo incremento della sua presenza.