È sempre più diffusa tra gli italiani la tendenza al viaggio fai-da-te, acquistando i voli e prenotando gli alberghi direttamente da internet. In passato, però, molti sono stati vittime di truffe o del fallimento dei siti di prenotazioni online, come nel caso di Todomondo. Quali sono i rischi reali che si corrono?
É vero che sempre più si sta sviluppando l’idea che prenotando da internet si possa risparmiare e fare a meno dei professionisti del settore.
Per prima cosa bisognerebbe capire qual è il significato di viaggio per la maggior parte degli italiani, perché sarebbe riduttivo asserire di aver preso un paio di aerei e un hotel per definirsi viaggiatore ed esperto del settore.
Per quella che é la mia esperienza diretta, posso dire che, al contrario, il più delle volte affidandosi a un buon agente di viaggio si possono trovare soluzioni anche più economiche e sicure. Parliamo di sicurezza, perché il più delle volte viene trascurata, dando importanza esclusivamente al prezzo.
Purtroppo basta fare una piccola ricerca per trovare notizie di truffe online, di clienti attirati con offerte a prezzi scontatissimi, che non sono mai partiti per la tanto attesa vacanza.
Come hai ricordato, uno dei casi che ha fatto maggior rumore é stato quello di Todomondo, che ha beffato migliaia di clienti, ancora in attesa di risarcimento. Per evitare di cadere in simili tranelli bisognerebbe innanzitutto accertarsi che chi propone il pacchetto di viaggio sia in possesso delle dovute licenze e che non sia un abusivo. Le agenzie sono obbligate a stipulare delle polizze atte a tutelare i clienti, gli abusivi no.
Altro fattore da non sottovalutare é il prezzo troppo basso rispetto a quello di mercato, che è il primo indicatore di un’anomalia. Volendo fare un esempio, è come se trovassi una Ferrari al prezzo di una 500: non fa suonare un campanello d’allarme?
Non bisogna lasciare che la ricerca dell’offerta più bassa offuschi il buon senso, perché è sempre più facile cadere nelle mani di truffatori, che per di più hanno il vantaggio di nascondersi dietro uno schermo.
Consiglierei, prima di fare ogni acquisto, di informarsi meglio sia sul venditore che si cela dietro il PC e sia sulle regole del mercato, perché i truffatori sono sempre in agguato. Risparmiare vuol dire spendere bene e non spendere poco.
Qualcuno ritiene che ai tempi di internet le agenzie viaggio tradizionali siano ormai inutili. Quali sono invece i servizi aggiuntivi che solo un’agenzia autorizzata può fornire? E perché è ancora oggi utile se non indispensabile?
Per svolgere la nostra attività bisogna essere in possesso di una licenza rilasciata dalla provincia di appartenenza che ci obbliga a sottoscrivere delle polizze assicurative a tutela dei clienti. Dobbiamo anche pagare una tassa regionale annuale.
Insomma ci sono degli obblighi da rispettare, che servono a tutelare i nostri clienti. Quando si acquista da internet siete sicuri che ci siano queste tutele?
Altro aspetto da valutare è l’assistenza da parte dell’agenzia di viaggio. Infatti un buon agente offre al cliente l’assistenza alla scelta della destinazione, della struttura, in base alla propria esperienza personale e ai continui aggiornamenti da parte degli operatori che propongono i pacchetti.
E non finisce qui, perché il bravo agente, continua il suo lavoro anche quando i clienti sono in viaggio, come punto di riferimento per qualsiasi problema.
E ancora, se qualcosa fosse andata male, al ritorno dalla vacanza è sempre a disposizione del cliente per salvaguardare i suoi diritti e aiutarlo nel disbrigo delle pratiche relative ad assicurazioni, rimborsi e quanto altro possa servire.
Prenotando da internet si ha tutta questo? Di solito, una volta acquistato il pacchetto, per avere un minimo di informazioni bisogna telefonare a numeri a pagamento col relativo aumento delle spese.
Un altro vantaggio dell’agenzia classica è la conoscenza diretta dell’agente che vende i propri servizi. Non bisogna sottovalutare l’importanza del rapporto umano, del confronto personale tra venditore e cliente che può meglio valutare il prodotto che gli viene proposto.
Non vi è dubbio che è comodo, da casa, pigiare due tasti del pc e ritrovarsi con la vacanza organizzata, ma allo stesso tempo non c’è paragone con la possibilità di avere una persona che trova le soluzioni per noi, che ci possa consigliare la struttura migliore, che ci sappia dare notizie sui documenti validi, che possa trovarci la soluzione più conveniente ma allo stesso tempo di qualità.
A questo proposito vorrei parlare delle tante persone che prima acquistano il volo o il pacchetto completo da internet e poi si rivolgono da noi per avere delucidazioni.
Si pensa che noi siamo una Pro loco, pronti a dare informazioni, a dedicare il nostro tempo a chiunque solchi la soglia dell’agenzia per pura beneficenza. Perché non chiedono al Sig. Internet le spiegazioni di cui hanno bisogno? Prima si dice che le Agenzie viaggio non sono utili e poi ci si rivolge a loro solo quando fa comodo?
Proprio in questi giorni la mia agenzia ha compiuto nove anni di attività in cui si sono susseguiti disastri naturali, attentati, fallimento di grandi tour operator, guerre eppure i nostri clienti sono sempre stati tutelati e mai mandati allo sbaraglio. Si può dire la stessa cosa delle migliaia di persone che in questi anni hanno perso soldi acquistando da internet o da abusivi?
La crisi sta incidendo molto sul settore turistico? Come la state vivendo dal punto di vista della vostra agenzia? E quali potrebbero essere le misure utili a rilanciare il settore e più in generale l’economia?
La crisi sta incidendo anche sul settore turistico, e molto. È di qualche giorno fa la chiusura di un altro tour operator storico come Viloratour, che ha seguito in questi ultimi anni le sorti di Eurotravel, Teorema, Ventaglio, Columbus, Rallo e Valtur che è stato messo in amministrazione controllata con un debito di circa 300 milioni.
Purtroppo c’è da dire che, nonostante sia stato istituito nuovamente il Ministero del Turismo, il nostro settore non è affatto tutelato, anzi è alla mercé di chiunque.
Da giorni stiamo cercando di far interessare il Ministro Brambilla, ma senza risultato visto che preferisce farsi propaganda con l’aiuto agli animali, trascurando totalmente i tanti gravi problemi del settore turistico.
Per quanto riguarda la nostra agenzia non si può negare che è difficile andare avanti, tra tasse da pagare, abusivi che rovinano il mercato, desertificazione del nostro paese, ma ogni giorno si lotta per far sì che i tanti sacrifici non siano stati inutili.
Le misure per rilanciare il settore sono tante ma si potrebbe puntare, per iniziare, su alcune basilari.
Soprattutto di questi tempi in cui si fa tanta propaganda per il recupero dell’evasione fiscale, la prima misura dovrebbe essere la lotta all’abusivismo, che purtroppo dilaga (e non solo in questo settore). Basterebbe far seguire le regole e fissare dei paletti chiari su chi è addetto all’organizzazione e vendita di pacchetti di viaggio e su quali pene rischia chi fa il lavoro abusivamente. Basterebbe controllare tutti i pullman che partono giornalmente dalle nostre città, chiedendo di fornire le dovute fatture della società di autobus, degli hotel e relative guide. Controllare le tante associazioni culturali, che sullo statuto risultano senza scopo di lucro ma che in realtà eludono le leggi e guadagnano parecchio.
Inoltre bisognerebbe salvaguardare e promuovere maggiormente il nostro patrimonio artistico, che è l’invidia di tutto il mondo ma che trascuriamo, arrivando poi alla loro distruzione come sta succedendo a Pompei.
Si dovrebbe riuscire a destagionalizzare il turismo, evitando di farlo concentrare nei soli mesi estivi con la conseguenza dell’aumento dei prezzi delle strutture, dovendo recuperare in quei pochi mesi i costi dell’intero anno. Cercare di ridurre i costi del lavoro che incidono parecchio sul prezzo finale dei servizi e che, quindi, risultando troppo costosi rispetto ai paesi concorrenti, allontanando i turisti.
Questo solo per iniziare a rilanciare un settore fondamentale della nostra economia. A livello più generale le cose da fare sono tante ma, a mio avviso, non bisogna studiare altre regole che servono solamente ad aumentare la burocrazia, perché in Italia le regole ci sono ma non si seguono.
Vorrei suggerire un po’ di sano nazionalismo, che ci porti a capire che la nostra economia non può crescere se i nostri soldi vengono spesi al di fuori della nazione.
E questo dovrebbe valere anche a livello cittadino. Iniziamo proprio con l’esempio della nostra Acquaviva che ogni giorno fa passi indietro; com’è possibile sperare che possa rinascere se non si risveglia l’economia? Se si continua ad andare a spendere nei paesi limitrofi, come possiamo crescere? Perché non studiare, tutti insieme, un programma per promuovere tutte le attività del paese?
Quali sono le abitudini dei turisti acquavivesi? Quali sono le mete più gettonate? E quali invece quelle in declino?
Le abitudini degli acquavivesi seguono i gusti e le preferenze di tutti gli italiani. Ormai il turismo di massa ha appiattito l’offerta, comportando una diminuzione della qualità dei servizi.
Se si pretende di voler viaggiare a prezzi sempre più bassi, rispetto a quello che è il costo della vita, ovviamente bisogna rinunciare a qualcosa, e così i prodotti più venduti sono le crociere e i classici villaggi turistici che offrono i medesimi servizi, cucina italiana e balli di gruppo.
Il problema di fondo è che l’italiano in genere non è un vero viaggiatore, perché ovunque vada non vuole rinunciare alle proprie abitudini e ha paura delle culture diverse, di cibi diversi e spesso si veste anche di arroganza, pensando di essere migliore di altri.
Bisognerebbe iniziare a vivere il viaggio come esperienza di scoperta, di conoscenza e utile ad aprire le menti e avvicinare i popoli.
Gli unici viaggi che si differenziano dalla domanda della massa sono ancora i viaggi di nozze, che ci danno la possibilità di creare e vendere pacchetti che includono mete più originali e che, spesso, aiutano a conoscere terre nuove.
Il mio modesto pensiero è sempre stato che ogni città e ogni luogo vale la pena di essere visto, perché ci può solamente arricchire.
Valentino G. Colapinto