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Undici podisti dell’Amatori Atletica Acquaviva a Verona

Angelo Ditaranto
Gli amatori si sono distinti in tre categorie differenti che li ha visti raggiungere il loro miglior tempo
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Si è disputata domenica 20 novembre la maratona di Verona nella cui manifestazione era inserita anche la 3^ edizione della Cangrande Halfmarathon e la Last 10 km, per un totale di circa 11.000 partecipanti complessivi. 
L’Amatori Atletica Acquaviva era rappresentata in tutte e tre le competizioni nelle quali si sono suddivisi 11 atleti, quasi tutti allenati dal tecnico Vito NACCI, questa volta presente anche in veste d’atleta.

Grande protagonista è stato Lorenzo Taldone, a pochi mesi dal suo quarantesimo anno di età, si conferma ancora una volta un podista di alto livello sia per la sua poliedricità che per gli ottimi risultati che ottiene in ogni specialità podistica. Insomma, uno a cui il termine amatore andrebbe stretto se non fosse che vive la corsa come tutti gli amatori, allenandosi nei ritagli di tempo dopo 8 ore di lavoro quotidiano cercando di non togliere nulla alla sua famiglia che lo sostiene e ne tollera le tensioni alla vigilia delle grosse competizioni. A Verona ha tagliato il traguardo in 2h47’22” qualificandosi 3^ della sua categoria e 21^ assoluto su quasi 2800 partecipanti. Avrebbe ritoccato il suo miglior tempo di 2h46’ se il percorso non fosse stato più lungo di circa 600 metri, tanto da non essere omologato. Seicento metri che al suo passo valgono 2 lunghi minuti. 

Nella competizione regina delle gare podistiche, oltre a Lorenzo TALDONE, hanno partecipato anche Luigi AZZONE, Angelo DITARANTO e Leonardo NICASSIO, tutti della cat. M45, che hanno ben figurato individualmente e dato ulteriore lustro alla Amatori Atletica Acquaviva.

Il percorso ha presentato più asperità di quanto ne fossero note alla vigilia perché prevedeva diversi tratti cittadini su strade lastricate di sanpietrini , diversi cambi di direzione, qualche falso piano e, dulcis in fundo un bello strappetto in salita ripida di un centinaio di metri al 34^ km.

Nonostante  ciò, Leonardo NICASSIO ha concluso la sua gara in 3h12’24’’; Angelo DITARANTO in 3h26’50’’ segnando il suo PB  e Luigi AZZONE in 3h27’33’’. La prestazione di NICASSIO assume ulteriore valore in considerazione di un infortunio alla spalla che lo ha fermato per qualche giorno alla vigilia della gara, costringendolo a gareggiare contratto. 

Nella mezza maratona Vito NACCI ferma il crono a 1h39’53’’, seguito a ruota dalla sua consorte Teresa COLONNA che con il tempo di 1h40’57’’ segna il suo PB. Alla partenza si registra anche la presenza Rocco SCALERA il quale malgrado la sua emigrazione in terra bergamasca continua a vestire la maglia dell’Amatori Atletica Acquaviva con la quale ha tagliato anche questo traguardo in 1h:44’01’’, segnando anch’egli il suo PB. A seguire sono giunte al traguardo Anna CUTRIGNELLI in 1h58’27 e Anna Maria PORFIDO in 2h13’40’’, la cui partecipazione è rimasta in forse fino alle fasi del riscaldamento a causa di un infortunio che l’ha tenuta lontana dagli allenamenti per tre settimane.

Nella gara da 10 km figurano bene Azzone Morgan, figlio d’arte, che copre il percorso in 39’ minuti e infine ma non per ultimo, con 40’ chiude la sua gara il carismatico, trascinatore, il vice presidente Francesco SAPONE, finalmente tornato alle gare.

Se per ogni gara il podista scrive un paragrafo della sua storia agonistica ed umana, con la maratona in genere ne scrive almeno un capitolo, talvolta un libro. Sulle sensazioni e le emozioni che regala una maratona si sono versati fiumi di inchiostro per cui eviterò di farlo anch’io anche perché, come per l’amore, non ci sono parole in grado di esprimere appieno ciò che si prova se non la corri. Quello che si prova nello schierarsi ai nastri di partenza di quel percorso lungo 42,195 km, lungo circa 42mila passi. Come si fa a descrivere un pensiero per ogni passo, un’emozione per ogni minuto, per ogni secondo, la tempesta interiore e il tripudio di sensazioni al traguardo. Talvolta la maratona ha una storia nella storia. Questa volta la storia è di colui a cui è stata diagnosticata una usura della cartilagine talmente avanzata da indurre i medici a ritenere improbabile se non impossibile la pratica del podismo, men che meno la Maratona. 
Questa è la mia storia.
 

venerdì 9 Dicembre 2016

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