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Approvato il bilancio di previsione 2018

La Redazione
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Nella seduta del consiglio comunale tenutosi ieri 21/12, è stato approvato il bilancio di previsione 2018.

Per il secondo anno consecutivo, Acquaviva approva nei termini di
legge il bilancio di previsione.

Si registra l’assenza dell’intera minoranza che sta disertando i
lavori consiliari da diversi mesi. Erano assenti anche due consiglieri
di maggioranza tra cui Cotrufo, impegnato lontano dal nostro comune, per
problemi di salute di un congiunto.


A seguire la relazione introduttiva – assessore:

Presidente, Sindaco, Consiglieri, assessori,

In primo luogo vorrei sottolineare che oggi discutiamo per il 2° anno consecutivo il Bilancio di Previsione entro il 31 dicembre dell’anno precedente all’esercizio di competenza, (nella conferenza Stato – Enti Locali è stato indicato il 28 febbraio 2018, come termine per l’approvazione del bilancio di previsione).

Approvare nei termini di legge il bilancio di previsione, premia l’amministrazione:

  • L’art. 21 bis della legge 50/2017, sancisce che per gli enti locali che approveranno il bilancio di previsione entro il termine previsto dalla legge, ci sarà una riduzione dei vincoli di spesa;
  • Lo stesso articolo, per il 2017, consente ai comuni che hanno approvato il rendiconto di gestione 2016 entro il 30 aprile 2017 e che hanno rispettato nell’anno precedente il saldo tra entrate e spese finali, non si applicheranno le limitazioni e i vincoli previsti.
  • evitando l’esercizio provvisorio e potendo disporre di tutte le risorse previste da subito, si ha un notevole risparmio di tempo da parte di tutti gli uffici. E’ un risultato sorprendente dovuto agli sforzi di tutti gli uffici comunali, all’abnegazione e all’alto senso di responsabilità dei dirigenti e soprattutto della maggior parte del personale che non si risparmia per raggiungere gli obiettivi e consapevoli che il loro impegno si riflette su tutti i cittadini acquavivesi.. In secondo luogo, discutiamo questo bilancio avendone anticipato le linee generali con il DUP, discusso in questa sede lo scorso novembre, diversamente da molti altri Comuni, che l’hanno approvato solo in Giunta. E’ una forma concreta di riconoscimento del ruolo di questo Consiglio.

In pratica significa non avere vincoli rispetto a:

  • Spese per studi e incarichi di consulenza;
  • Spesa per relazioni pubbliche, convegni pubblicità e di rappresentanza;
  • Sponsorizzazioni;
  • Spese per attività di formazione.

Anche per il 2018, il Governo ha stabilito il blocco di tutti i tributi: IMU, TASI, TOSAP,ecc, ad eccezione della TARI che va commisurata al costo effettivo del servizio.

Su questa tassa sono puntati i riflettori dei cittadini che hanno contribuito notevolmente all’avvio del servizio di raccolta porta a porta.

Per la prima volta il costo della tariffa è stato calcolato sul Piano Finanziario presentato dal gestore.

Rispetto al 2017, si prevede una riduzione del costo del servizio di circa 1.23000,00 Euro.

Rispetto allo scorso anno, è stato impedito di articolare in maniera discrezionale i coefficienti su cui determinare la tassa per le utenze domestiche e non domestiche, per cui è stato adottato il metodo del coefficiente medio per tutti.

L’incidenza del servizio tra utenze domestiche e non domestiche è di 32.35% per le non domestiche e 67,65% per le domestichementre lo scorso Piano Finanziario, prevedeva percentuali rispettivamente del 22.94% per le non domestiche e 77.06% per le domestiche; ne discende che per il 2018 si avrà una riduzione per le utenze domestiche (tutte tranne alcune eccezioni), e un aumento per le utenze non domestiche, tranne alcune, con impennate per quelle tipologie che effettivamente per il tipo di servizio, inquinano di più.

Riteniamo che un netto miglioramento del servizio c’è stato, occorre però effettuare controlli più puntuali sia per evitare il fenomeno degli abbandoni sia per far emergere fenomeni di evasione che senz’ altro esistono ancora. Per fare ciò, è necessario il potenziamento dell’ufficio igiene.

Possiamo tranquillamente affermare che le casse del comune godono ottima salute. Anche per lo scorso anno, non si è mai fatto ricorso ad anticipazioni di cassa e abbiamo un fondo cassa che supera i 18.000.000,00 milioni di Euro.

Le uniche novità regolamentari che abbiamo esaminato precedentemente, riguardano il Regolamento IUC che per la componente TARI ha previsto di poter accorpare immobili adiacenti e realmente funzionali come unica abitazione ed evitare il pagamentoper più volte della componente variabile, ha meglio dettagliato, per le utenze non domestiche,il quantitativo di rifiuti speciali avviato autonomamenteal riciclo; e ha eliminato la fattispecie di zone non servite dal momento che tutte le zone sistematicamente o per chiamata, usufruiscono della raccolta porta a porta.

Il programma triennale delle opere pubbliche prevede investimenti per oltre 7.500.000,00 Euro più una serie di interventi sia nel campo dei lavori pubblici che per il verde e per le manutenzioni varie, per altre diverse centinaia di migliaia di Euro, il che dimostra l’importanza fondamentale dell’Ente Comune in materia di investimenti e occupazione. Occorrerebbe che il Governo Centrale quando negozia flessibilità con l’Unione Europea, lo facesse per consentire investimenti pubblici, per la difesa del suolo, per la sicurezza degli edifici pubblici, per il decoro e la vivibilità dei municipi, piuttosto che per mance varie riservate ai bonus che non incidono assolutamente sulla spesa, delle famiglie in particolare e incapaci di stimolare adeguatamente i consumi interni.

Una cospicua somma di spesa corrente, riguarda il personale. Un settore in perenne sofferenza per colpa delle passate Amministrazioni che non hanno previsto né turn over, né mobilità. Dal calcolo del fabbisogno delle risorse umane, si prevede l’assunzione per il prossimo biennio, di almeno 12/15 unità. Al personale in sevizio, nella stragrande maggioranza, mi sento di rivolgere un encomio per l’abnegazione, l’attaccamento al lavoro e la professionalità mostrata. Va ricercato con le rappresentanze sindacali aziendali e territoriali, un modo per dare significativo riconoscimento attraverso le progressioni orizzontali e dove è possibile, anche con progressione verticale.

Questa sera discutiamo l’ultimo bilancio di previsione che questa maggioranza sarà in grado di approvare anche se non è certo che l’intera gestione ricada sulla stessa compagine dal punto di vista temporale. Ma come avrete avuto modo di constatare, non si discosta da un impianto di ambiziosa ragionevolezza. Il bilancio non è mai stato utilizzato per fare propaganda e i contenuti di tutti i bilanci di previsione approvati hanno mirato a proporre cose realizzabili proprio perché la finalità è quella di amministrare la cosa pubblica come un bilancio familiare in cui ci sono delle priorità a cui bisogna attenersi e che deve essere improntato alla veridicità, alla comprensività, all’attendibilità e alla prudenza.

Siamo partiti nel 2013, da una situazione di copertura degli investimenti limitatissima, sia per la crisi economica generale e sia del settore edile in particolare. Oggi ci troviamo con un Bilancio in stabile equilibrio di parte corrente e con previsioni d’investimento nel triennio per più di 17.200.000,00.

In questi anni non abbiamo sottratto agli investimenti neppure un euro per coprire spese correnti.

All’inizio della sindacatura, indubbiamente c’è stato un lieve incremento della pressione fiscale dovuta ai fortissimi tagli operati dal Governo centrale nei confronti degli Enti Locali. E comunque le aliquote IMU, TASI e TARI sono tra le più basse a livello non solo regionale, quella manovra, fu necessaria, per non tagliare i servizi essenziali e colpire ulteriormente i soggetti sociali più deboli.

L’attività di gestione del bilancio in questi anni è sempre stata improntata alla razionalizzazione della spesa proprio per evitare sprechi invece di aumentare la pressione fiscale; infatti siamo passati da una spesa corrente che nel 2013 era di 12.115.748 €uro ai 10.0443000,00 Euro del 2017.Oltre 1.500.000,00 di Euro di risparmio certamente è una cifra rilevante. Razionalizzazioni più strutturali sono in corso e richiedono tempi certamente più lunghi, come per esempio la riqualificazione energetica del patrimonio mobiliare, un nuovo sistema tecnologico per l’illuminazione pubblica.

Per quanto riguarda gli investimenti, le previsioni non provengono solo da un mutamento generale del clima economico, ma sono il risultato di un costante rapporto con le realtà economiche presenti ad Acquaviva e interessate ad investire sul nostro territorio: mi riferisco al settore agricolo con le note realtà nel campo della produzione del vino (Chiaromonte, Polvanera, Benotto), ma anche al settore olivicolo, in cui si nota un interessante risveglio; per non parlare della filiera della cipolla rossa e dei suoi trasformati. Nel campo dell’industria insieme ad alcune grandi realtà (MV line, Finlogic, Teorema, Ifac, Gasnatural, Combivox), ci sono una serie di piccole realtà che cominciano a guardare con interesse al cambiamento di clima che si respira nel Paese, la politica, anche locale deve aiutare questa speranza con incentivi, che questa amministrazione ha messo in campo e che per molti versi non viene colta. In questi anni l’iniziativa dell’Amministrazione, è stata tesa a riconquistare fiducia nelle istituzioni pubbliche da parte degli operatori economici. La fiducia si ottiene con il dialogo e soprattutto con la comprensione dei problemi e con lo sforzo di assecondare le giuste esigenze imprenditoriali senza penalizzare la forza lavoro ma anzi qualificandone l’importanza.

Ormai a tutti i livelli si sta riconoscendo che la crisi economica e la lentissima ripresa, hanno la principale causa in un deficit di domanda e che le sole politiche di bilancio improntate sul rigore, anche se necessarie, non possono farci uscire da una crisi troppo lunga. Uno dei fattori essenziali per rilanciare la domanda è sicuramente la fiducia nelle istituzioni e nelle prospettive future.

La stabilità amministrativa accompagnata da una sana gestione, rappresenta un valore e crea fiducia nelle istituzioni. Per la prima volta, il Centro Sinistra, ad Acquaviva, ha governato per l’intera legislatura, tranne per i tre mesi di crisi di fine 2015, dovuti soprattutto ad atteggiamenti pregiudiziali da parte di alcuni consiglieri e amministratori amici, nei confronti del gruppo di maggioranzarelativa. Quelle pregiudiziali mai interamente assorbire, determina un clima non completamente e serenamente collaborativo e che vogliamo venga superato convintamente e velocemente, se vogliamo presentarci al giudizio degli elettori con le carte in regola e con la certezza di condividere modi e contenuti del Governo locale.

Dunque questa mutata percezione, anche locale, da parte degli operatori economici, è un risultato rilevante, frutto di una politica amministrativa che guarda oltre la legislatura corrente, in grado di trasformare l’interesse privato in risorse a favore dell’interesse generale.

Se guardiamo l’intera storia del dopoguerra di Acquaviva, non è difficile individuare la provenienza delle risorse che hanno alimentato anche il Bilancio del Comune; esse hanno avuto origine :

  • da una crescita economica prodotta principalmente dalla forte domanda di abitazioni residenziali, poco governata, avvenuta prevalentemente in forma disordinata e per singola concessione, il cui beneficio è andato in buona parte alla rendita fondiaria (ai proprietari di aree) e al settore legato all’edilizia.
  • Dalla presenza del Miulli che ha segnato profondamente l’economia della nostra comunità e che ha permesso anche durante il periodo di crisi acuta, di ammortizzarne gli effetti. La nota meno positiva della presenza del Miulli sul nostro territorio, al di là delle ricadute occupazionali, anche con alcune ditte appaltatrici, è che, non hanno sviluppato un indotto qualificato e che è mancata una ricaduta sotto l’aspetto della riqualificazione territoriale della nostra città.
  • Il Piano di Edilizia Agevolata (PEEP) in via Bari, per dare risposte a parte dei cittadini verso i quali il libero mercato non era in grado di darne, non è mai stato completato e ferma restando la volontà di chiudere la partita con gli assegnatari, occorrerà una politica intelligente per utilizzare quel territorio in maniera razionale con effetti calmieratori sul mercato edilizio generale;
  • Piano degli Insediamenti Produttivi (PIP) alla via per Sammichele, nato per aiutare le imprese locali a trovare sbocchi economicamente sopportabili alle loro necessità di ammodernamento, è da molto tempo bloccato, perché le trasformazioni industriali sopravvenute, hanno reso insignificante l’investimento programmato, ma soprattutto la mancanza di un organismo che consorziasse le imprese presenti nella zona per determinare un reale rilancio dell’intero comparto attraverso una rete di imprese capaci di avere un reale peso economico nei confronti dei tanti interlocutori. Questa amministrazione sta cercando di far emergere tutte quelle situazioni impantanate e che pur risultando regolarmente assegnate, sostanzialmente non prevedono reali insediamenti produttivi. Anche le zone di espansione produttiva non hanno avuto fino ad oggi alcun riscontro e i proprietari di quei terreni, stanno pagando notevoli somme ai fini IMU, senza vedere in prospettiva un reale beneficio. (E questo vale anche per i comparti edilizi). Di qui la necessità che l’Ufficio Tecnico, così come indicato, proceda con una lottizzazione d’Ufficio in grado di consentire ad investitori di rilevante peso di acquisire aree già tipizzate e possibilmente infrastrutturate.

Noi siamo partiti da questo dato di realtà senza restarne prigionieri: abbiamo cercato di ridare fiducia agli investitori incanalando le loro esigenze entro un quadro di regole amministrative e urbanistiche garanti dell’interesse generale, anche se gli ostacoli incontrati sono stati numerosi (pochissime risorse umane impegnate, avvicendamenti dei dirigenti all’Ufficio Tecnico, crisi economica, tessuto imprenditoriale quasi inesistente), ma prive di illogici ostacoli ai potenziali investimenti, al fine di stimolare il più possibile la riqualificazione dell’esistente ed evitarne il progressivo degrado.

Ma direi che in tutti i settori, al di là dei buoni risultati delle singole iniziative, ha prevalso una linea amministrativa finalizzata a favorire il coordinamento e il lavoro in rete dei vari soggetti operanti nel nostro territorio, in particolare nel settore sociale, commerciale, agricolo, dell’istruzione, culturale e sportivo. Un modo di amministrare che ha prodotto secondo noi, un incremento del senso di appartenenza ad una stessa comunità.

Dunque abbiamo cercato non solo di dare un diverso orientamento strategico alla politica amministrativa, ma di produrre anche un mutamento culturale, una diversa percezione di sé da parte di ogni realtà operante nel nostro Comune e del suo rapporto con le istituzioni e l’intera comunità. Gli stessi operatori economici sanno bene che il valore del proprio marchio (o brand come si usa dire) non è più possibile mantenerlo e svilupparlo solo all’interno delle mura aziendali, ma deve coinvolgere il contesto territoriale, pertanto lo stesso interesse privato può essere costretto ad ampliare i suoi orizzonti e se trova istituzioni in grado di raccogliere e regolare al meglio queste energie, si può vincere la difficile scommessa, per chiunque governa, di mettere a sistema e favorire l’insieme degli interessi particolari, per produrre una crescita economica e civile utile a tutti.

Saranno ovviamente i cittadini, tra non molto tempo, a decidere se questa politica amministrativa, che comincia solo ora a dare i suoi frutti, andrà confermata e incoraggiata. Sappiamo meglio di altri che Acquaviva, avrebbe bisogno di più e in tempi più rapidi, ma in tutta coscienza, partendo dalle condizioni iniziali, pensiamo di aver fatto, fino ad ora, tutto quanto era possibile e nei tempi più rapidi consentiti.

Si poteva ulteriormente migliorare l’orientamento politico nel governo della nostra città, se si fosse creato un clima più sereno e aperto tra “Palazzo” e cittadini, più ancora anche tra le forze di Governo del Paese.

Concludo confessando che, almeno per quanto riguarda il mio settore, non davo per scontato di riuscire ad assolvere un compito sul quale non mi ero mai cimentato e che non avevo una preparazione di base necessaria ad affrontare argomenti, norme e regolamenti di un impegno non indifferente, superati con l’entusiasmo di chi vuole bene alla comunità. Essendo stato delegato dal Sindaco alla Programmazione e Bilancio, ho dovuto inevitabilmente avere una visione complessiva e tener conto dell’insieme dei settori di intervento, nei loro riflessi finanziari, benché riuscire a quadrare il bilancio, specialmente all’inizio, è stato un obiettivo molto assorbente, che sarebbe stato impossibile senza la responsabile collaborazione di tutta la Giunta e soprattutto di un apparato amministrativo solido e ben collaudato a cui esprimo il più sincero e vivo apprezzamento.

Anche l’esperienza per la prima volta nel nostro comune di fare un bilancio partecipato, è stata una scommessa vinta, sia per la bontà dei progetti presentati, sia per la massiccia partecipazione all’individuazione del progetto migliore. E’ la dimostrazione che quando i cittadini sono chiamati direttamente a decidere le sorti del proprio Paese o Quartiere, partecipano convintamente. Sta alla politica non disperdere e soprattutto non tradire la voglia di partecipare.

Questo Bilancio, indica che la scommessa è quasi vinta del tutto e che questa Amministrazione è riuscita ad unire all’ambizione della politica, la concretezza del fare, dando a Acquaviva una prospettiva di ravvicinata rinascita, che all’inizio sembrava assai lontana.

Acquaviva delle Fonti, 21/12/2017

ASSESSORE ALLA PROGRAMMAZIONE E BILANCIO

Luca Dinapoli

sabato 23 Dicembre 2017

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