Politica

Focus sul direttore generale “depotenziato”

Rocco Passerotto
Urge chiarezza.
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Dice l’opposizione: il nostro è un piccolo Comune perciò, le spese per il direttore generale e per lo staff sono inutili.

Risponde la maggioranza: no, e poi anche nei comuni amministrati dal centro-sinistra si sostengono questo tipo di spese.

Morale della favola è che nel consiglio comunale del 26.05.08, all’opposizione e ai suoi emendamenti sul tema, non è stato concesso nulla dalla maggioranza nonostante non molto tempo addietro si era cercato di stabilire una entente cordiale tra le parti.

Bisogna a questo punto registrare che lo scontro politico si è limitato a schierare i “guelfi e i ghibellini” senza entrare nel merito della questione. D’altronde la proposta di assegnare la funzione di direzione generale al segretario è parsa insoddisfacente visto che il segretario avrebbe diritto ad una maggiorazione retributiva.

In una analisi di più ampio respiro invece, emerge fin da subito come l’utilizzo di un city manager presupponga un ruolo di sindaco oberato da maggiori difficoltà. Forse questa espressione potrebbe essere considerata locuzione impropria ma, a ben vedere, non può essere giudicata diversamente la forte aspettativa in termini di risultati che l’elezione diretta del sindaco pone sul primo cittadino.

Inoltre negli anni novanta un trapianto ideologico ha determinato l’acquisizione per la gestione comunale (tramite una serie di leggi di cui è permeato il Tuel) dei criteri utilizzati nelle aziende private.

Così si potrebbero comprendere il nuovo ruolo del segretario comunale (art. 97 Tuel), la novità dello staff (art. 90 Tuel) e del direttore generale (art. 108 Tuel). Proprio quest’ultima figura rappresenta l’emblema del raggiungimento (presunto o meno) di una maggiore efficienza pubblica. La contemporanea predominanza assegnata alla valutazione del risultato a discapito della legittimità degli atti fanno sembrare gli enti locali soggetti alla disciplina del diritto commerciale piuttosto che amministrativo.

E’ per questo che la peculiarità della situazione di Acquaviva pone due domande.
Prima: l’azienda Acquaviva delle Fonti è efficiente come un’ipotetica azienda privata? Il Tuel permette al sindaco di un comune con più di 15 mila abitanti di nominare, a propria discrezione, un direttore generale al di fuori della pianta organica. Questa possibilità, non un dovere, corrisponde a quella che in una società per azioni avrebbe l’assemblea. La proprietà di una S.p.a. con circa novanta dipendenti (come il nostro Comune) nominerebbe un d.g.? Forse sì.

Seconda: che utilizzo fa il nostro Comune del d.g.? A questo punto per fare un passo avanti bisogna farne uno indietro parlando del Tuel. L’art. 147 co. 1 obbliga tutti i comuni ad effettuare il controllo di gestione tramite un servizio di controllo interno e la valutazione del personale tramite un’altra struttura preposta.

La composizione dei due organi asseconda le dimensioni dell’ente locale. L’art. 108 (così come l’art. 10 del Regolamento Comunale degli uffici e dei servizi) dice che il d.g. ha il compito particolare di predisporre il Peg e il Piano dettagliato degli obiettivi. Inoltre deve perseguire livelli ottimali di efficacia ed efficienza.

Quindi nel nostro Comune, il d.g. dovrebbe condurre il sistema di controllo interno ex art. 196 co. 2. e presiedere il nucleo di valutazione così come disposto dal Disciplinare Comunale del 2001. Il problema è che, nella progettazione delle suddette funzioni, bisogna separare la gestione dal controllo. Il Comune ha così previsto nel Disciplinare 2001 che il d.g. (avendo funzioni gestorie) sia il presidente del nucleo ma non il responsabile del controllo di gestione. Peccato che il Tuel e il Regolamento gli assegnino funzioni di controllo sulla gestione.

Emergono allora due problemi. Il primo è che il nostro d.g. attualmente risulta “depotenziato” dall’assenza degli organi suddetti, che in realtà esistevano e che non sono stati istituiti nonostante la (ri)nomina del d.g. dopo le elezioni del 2006. Quindi delle due l’una: o le funzioni del controllo di gestione e quella di valutazione del personale non vengono più effettuate oppure sono svolte esclusivamente dal d.g..

Se però vale la prima, la situazione è paradossale sia per l’obbligatorietà del controllo e della valutazione sia per la presenza (che è facoltativa) del d.g.. Se invece vale la seconda, la situazione è inimmaginabile. Infatti un solo individuo dovrebbe essere in grado di eseguire contemporaneamente: (a) controllo e valutazione su circa novanta dipendenti con l’onere a questo punto di predisporre un referto di gestione; (b) coordinare la volontà politica con l’azione amministrativa. Inoltre se così fosse, sarebbe stata necessaria una modifica del Disciplinare Comunale che prevede l’istituzione di organi specifici.

Ma ammettendo che ci sia stata una modifica per permettere al d.g. di fare ciò, non si può dire certo che sia migliorativa e ammissibile giuridicamente. Così veniamo al secondo problema, di carattere giuridico che quindi vale a prescindere dalla validità attuale o meno del Disciplinare 2001.

Su questo tema e in generale sul tema dei controlli interni si aspetta chiarezza in primis da parte del Consiglio comunale.

martedì 3 Giugno 2008

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skill1983
skill1983
15 anni fa

ci mancano solo le veline.

robbinson
robbinson
15 anni fa

skill… ci sono, ci sono… anzi è una band

still63
still63
15 anni fa

robbinson…skill…mi congratulo con voi per l’elevato senso critico..per il profondo impegno profuso nei vostri commenti. Siete sprecati qui, mandate il curriculum al “manifesto”, a “l’unità” al Corriere della sera e via dicendo.

robbinson
robbinson
15 anni fa

Cara still, ormai si può solo commentare per ironizzare un pò. Mi è stato riferito che qualche utente che commenta “seriamente” gli articoli è stato anche minacciato da alcuni personaggi… e mi fermo qui. Quindi Ironizziamo per farci due risate e finisce qua. Purtoppo in questo comune non è possibile avere un’anima critica, è rischioso e non ne vale la pena. Infatti si può notare che da qualche tempo c’è qualcuno che non commenta più su Acquavivalive. LA VERITA FA MALE a qualcuno.

skill1983
skill1983
15 anni fa

still63 il tuo curriculum potrebbe essere utile al tg4.