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Giuseppe Milella protagonista di “Notti di Poesie” a Cassano Murge

La Redazione
Il giorno 14 Luglio si è tenuto il reading poetico dell'autore acquavivese Giuseppe Milella nel corso della rassegna "Notti di Poesie"
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A Cassano Murge tra le serate del 12 e del 15 Luglio 2018 si è tenuta la Rassegna “Notti di Poesia” organizzata da Officine del Sud, con il patrocinio tra glia altri della Regione Puglia e del Comune di Cassano delle Murge.

Le serate si sono tenute in quattro differenti location all’interno del centro storico della cittadina murgiana, animate da autori, poeti e musicanti vari, aventi come punto in comune la poesia nelle sue differenti forme ed espressioni.

In particolare in Piazza Adua la sera di Sabato 14 Luglio, ha avuto come protagonista il poliedrico poeta acquavivese Giuseppe Milella, con un Reading poetico durato un’ora e mezza, molto apprezzato dai numerosi presenti, l’autore ha letto una trentina di poesie con letture molto intense e profonde; le poesie trattavano i temi più vari: dal sociale, l’introspezione e l’amore; mantenendo sempre vivo l’interesse dei presenti.

I prossimi impegni per il poeta Giuseppe Milella, saranno il ritiro di due premi letterari da ricevere nel mese di Luglio, a Firenze “Premio Città dell’Arno”, e a Santa Maria di Leuca (Lecce) Premio De Finibus, un bella soddisfazione per il già pluripremiato autore acquavivese e per la nostra città,che anche in questo modo esporta fuori dai confini territoriali la sua cultura.

Qui di seguito due tra le poesie lette da Giuseppe Milella durante la serata a Cassano Murge.

IL RICORDO DI UN AMORE

Quando un amore sfiorisce

Siamo come gocce di rugiada

Sui petali di un fiore

Che cadendo

Rasentando la terra

Svaniscono nel nulla.

Ricordi affievoliti, sbiaditi

Come i volti presenti

In una vecchia fotografia

Stropicciata dalle pieghe della vita,

Dolcezze e tenerezze,

Ormai svanite, con il passar del tempo.

Tra le mani hai quella fotografia

Ma il tuo amore è ormai volato via

La osservi, la nascondi al tuo sguardo,

Ma lei è lì tu piangi, sorridi

Un velo di malinconia nei tuoi occhi

Perché era bello quel momento,

E ti manca quel volto svanito.

Ma il suo profumo ritorna

Cullato dal vento della memoria

Perché è parte di te,

Si fa largo riaffiora nella mente

Una dolce tenerezza, un bacio una carezza

Il ricordo di un amore.

(Giuseppe Milella)

IL CONTADINO

Mani ruvide,

Arse dal sole

Lavorano

Zolle di terra

Che scorrono

Sui campi,

Sospinte

Da braccia

In movimento,

Di corpi chinati

Sulla terra,

Che disegnano

Strade immaginarie

E sentieri segreti

Su campi incolti

E modellati

Dal duro lavoro

Del contadino,

Che spesso

Lo segna e lo incurva

Nel fisico,

Ma lo rafforza e rinsalda

Nell’animo.

Mani genuine

Che profumano di terra

Scavate da fenditure

Ed incisioni provocate

Dai sassi, dal freddo,

Dal vento e dal duro lavoro

Ma che con sapienza

Sanno quali rami potare

Quali erbe cercare e piantare

I frutti da cogliere ed innestare.

Il fruscio delle foglie

Accarezzate dal vento

Il cinguettio degli uccelli

Diffonde una dolce melodia

Il profumo di mandorlo e ciliegio

Di papaveri e piccole margherite

Aleggia nell’aria

Ritemprando l’animo

Ed incoraggiando lo spirito,

Anche se il sudore

Cala dalla fronte

Sfiorandogli il viso

Il contadino non prova fastidio.

Mani stanche

Logore dalla fatica

Asciugano il sudore

Su quel viso segnato

Da solchi profondi

Come le zolle di terra

Su un volto ambrato ed imbrunito

Dal sole cocente

Ma intriso e ricolmo

Di profonda dignità,

Il contadino sa già

Che la terra non sempre

E’ ricca e generosa

Ma con le sue mani incallite

Ed il duro lavoro,

Nel suo cuore,

Nutre sempre la speranza

Di un raccolto migliore,

Che con i suoi frutti

Doni gioia e letizia

Per sé ed i suoi cari.

Ed anche se stanco,

Torna a casa

Con la luce negli occhi,

Con questa speranza

Ricolma nel cuore.

( Giuseppe Milella)

giovedì 19 Luglio 2018

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