Cultura

“Festa di Primavera e della Solidarietà”

Marta Carelli
Si è tenuta il 26 maggio la decima edizione de "La Festa della Solidarietà", organizzata dalle scuole primarie del 1° Circolo Didattico "De Amicis" – "Luciani" di Acquaviva delle Fonti
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Non può restare un bel concetto, vago e astratto, la parola “solidarietà”. Soltanto attraverso la pratica concreta, un’educazione e una formazione costante ai valori che essa esprime, questa parola può acquisire valore e riempirsi di senso. E in linea con una tale concezione della solidarietà si sono poste le scuole primarie del 1° Circolo Didattico “De Amicis” – “Luciani” di Acquaviva delle Fonti. È giunta, infatti, quest’anno alla sua decima edizione “La Festa della Solidarietà”, preparata e organizzata in linea con quanto previsto dal Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e tenutasi nella mattinata di sabato 26 maggio, nell’ambito del “Progetto Solidarietà e Festa di Primavera”. È, dunque, sull’educazione alla solidarietà che sono stati incentrati la realizzazione del progetto e l’elaborazione del programma della giornata del 26 maggio. Ma cosa significa concretamente educare alla solidarietà? È un’epoca, la nostra, in cui le tematiche legate alla solidarietà sono ricorrenti nei media e nelle immagini televisive. Tuttavia, data la mole enorme del flusso di notizie trasmesse dai mezzi di comunicazione di massa e la notevole velocità con cui esse scorrono, prevale il rischio che i messaggi importanti legati alla solidarietà si perdano nel vuoto, subito soppiantati da altre notizie. In altre parole l’aumentare esponenziale della quantità di notizie non è direttamente proporzionale all’incremento della qualità della formazione degli individui, soprattutto delle giovani generazioni che, da questo punto di vista, sono quelle più esposte al rischio di un’informazione che non necessariamente sia propedeutica a una giusta formazione. È qui che entra in gioco il fondamentale ruolo della scuola, come agenzia formativa, che si propone di educare alla comprensione e al rispetto della vita umana, troppo frequentemente offesa nei suoi principali diritti. Educare alla solidarietà – enuncia il testo del "Progetto Solidarietà" – «significa avere la speranza di costruire insieme ai nostri allievi non solo saperi, conoscenze, competenze, ma trasformare tutto questo in sapienza da utilizzare nella vita presente e futura, nel proprio essere mentale. Significa far crescere la sensibilità, la capacità di intervenire responsabilmente nel mondo, educare ai principi di cittadinanza in una prospettiva non solo locale, ma europea e planetaria». È, quindi, in linea con il perseguimento di questi obiettivi, con questa consapevolezza e alla luce della responsabilizzazione verso le giovani generazioni a cui ciascuno di noi è chiamato dopo gli ultimi tragici fatti di Brindisi, che è nato il “Progetto Solidarietà”, «dal bisogno di riflettere sulla condizione umana; dalla necessità di educare non solo alla riflessione, all’argomentazione, alla conoscenza, ma alla condivisione, alla presa in carico di doveri e responsabilità nei confronti di coloro che vivono nella povertà materiale e vedono così non garantiti i diritti “a priori” che ogni essere umano riceve insieme alla vita». Ricco di eventi è stato il programma della giornata, che si è aperta con i saluti della dirigente scolastica, la dott.ssa Sabatina Aresta e con l'intervento dell'assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, la dott.ssa Francesca Pietroforte, cui è seguito anche l'intervento dell'assessore ai Servizi Sociali Gianni Milella. Fondamentale è stato il ruolo delle volontarie del Gruppo “Quetzal”; sono intervenute, dopo i saluti istituzionali, le due volontarie Anna Maria Vavalle e Maria Ricci. Importante anche l’apporto dei “Lions”, che hanno presentato l’iniziativa della piantumazione di alberi nei giardini dei plessi della Scuola Primaria e della Scuola dell’infanzia e la partecipazione della “Fabbrica del sorriso”, che si è occupata dell’animazione, con spettacoli di clown e magia per tutti i bambini. Degna di nota la collaborazione delle famiglie degli allievi, coinvolte dai docenti nella realizzazione delle iniziative organizzate nel corso della “Festa della Solidarietà”. La realizzazione di oggetti decorativi da parte delle classi, il contributo delle famiglie nella realizzazione di prodotti alimentari, l’allestimento di un mercatino solidale e la vendita dei prodotti, l’invio delle somme ricavate a due missioni, una in Guatemala (Gruppo "Quetzal") e una in Congo: questo il percorso attraverso il quale si è dipanata la preparazione e l’attuazione della “Festa della Solidarietà”. Un’iniziativa, questa, che può essere un messaggio, per i piccoli allievi, di come la solidarietà possa essere non solo una bella parola con la quale riempirsi la bocca, ma una possibilità concreta, fautrice di autentica e positiva socializzazione.

Di seguito il video:

 

Marta Carelli

martedì 29 Maggio 2012

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